** Emorroidi: cosa sono**
Tante persone in Italia soffrono di emorroidi. Ma di cosa si tratta? Dal punto di vista scientifico si parla di emorroidi quando avviene una dilatazione delle vene presenti nel retto e nell'ano.
La principale causa delle emorroidi è relativa alla scarsa tonicità muscolare presente nella zona, il che permette ai vasi di dilatarsi e infiammarsi con tutte le conseguenze negative del caso. Le emorroidi possono essere interne ed esterne a seconda della zona specifica in cui si sviluppano e sono classificate anche secondo la gravità.
Si parla infatti di emorroidi di I, II, III e IV grado partendo da una condizione poco grave nella quale non c’è prolasso ossia la discesa dell’utero, del retto o della vescica. Le emorroidi di IV grado corrispondono a una condizione di prolasso permanente.
Le principali cause delle emorroidi
Le emorroidi sono causate da una mancanza di tonicità della muscolatura nella zona del retto e da un improvviso aumento della pressione venosa nei vasi sanguigni. Questo aumento pressorio si manifesta in diverse situazioni che riguardano la quotidianità come la stipsi cronica, una donna in gravidanza o un frequente sollevamento di pesi eccessivi per l'organismo.
I tanti studi effettuati per valutare nel dettaglio le emorroidi hanno evidenziato che ci sono una serie di fattori che aumentano la predisposizione del soggetto nell’essere esposto alle emorroidi come la familiarità, una vita troppo sedentaria con poca attività fisica, un regime alimentare che non prevede la consumazione di cibo ricco di fibre e un peso corporeo troppo elevato.
Sintomi delle emorroidi
Ci sono una serie di sintomi che ti permettono di accorgerti delle emorroidi, alcuni dei quali anche piuttosto invalidanti. Innanzitutto c'è un costante sanguinamento soprattutto dopo l'evacuazione. Le macchioline di sangue sono evidenti nelle feci e sulla carta igienica.
Tra l'altro il colorito è tipicamente rosso vivo per cui non c'è possibilità di sbagliarsi. Altra condizione che solitamente si accompagna con il sanguinamento è il dolore che si avverte durante l'evacuazione insieme al prurito anale.
Queste due ultime situazioni sono particolarmente comuni quando si ha a che fare con emorroidi esterne, mentre il prolasso si manifesta quando i vasi sono eccessivamente dilatati e sfiancati e quindi fuoriescono dall'orifizio.
Come effettuare la diagnosi delle emorroidi
I sintomi certamente ti devono mettere in allarme ma ci sono una serie di esami che permettono di individuare con precisione la diagnosi. Innanzitutto devi rivolgerti al tuo medico curante che saprà indirizzarti al meglio con un'attenta visita che prevede l'ispezione anale particolarmente utile anche per valutare altre condizioni patologiche riguardanti possibili ulcerazioni o le ragadi.
L'indagine deve essere scrupolosa e deve valutare sia quello che accade quando si è a riposo, sia nella fase di spinta del retto e della zona dell'ano. Sempre con questo approccio il medico curante potrà valutare altre situazioni più interne che vengono individuate con la semplice esplorazione digitale come i polipi che possono presentarsi all'interno del canale anale comportando una modifica delle caratteristiche della mucosa.
Naturalmente nel corso della visita sarà opportuno effettuare degli esami strumentali che permettono di chiarire in maniera indiscutibile la condizione in essere per cui si può procedere con l'anoscopia o con la rettoscopia a strumento rigido.
Emorroidi: gli esami diagnostici
Sono diversi gli esami strumentali effettuati durante una visita specialistica per diagnosticare le emorroidi. La prima opzione riguarda la rettoscopia, strumento rigido che prevede l'inserimento nella zona del retto di un rettoscopio non troppo lungo che permetterà di osservare quanto sta succedendo in questa zona e anche nel colon. Una opzione alternativa è quella del rettosigmoidoscopia a strumento flessibile.
Si inserisce nel retto un elemento flessibile che si adatta alle caratteristiche del corpo per consentire di visualizzare delle immagini riprodotte da una telecamera millesimale. Le immagini sono relative al retto, al sigma e al colon.
Con questo approccio si esegue anche quella che in gergo viene definita come colonscopia. Altri esami che possono essere effettuati sono quelle del clisma opaco a doppio contrasto o un esame specifico di natura defecografia che permette soprattutto di valutare se ci sia stato o meno un prolasso.
Le cure più efficaci per le emorroidi
Se c'è una condizione emorroidaria che non comporta particolari sintomi e soprattutto disagi per la vita quotidiana, è anche possibile evitare di curarla magari gestendola con uno stile di vita più adeguato e un'alimentazione mirata.
Se invece ci sono dei sintomi e soprattutto delle difficoltà nel poter portare avanti la vita di tutti i giorni, allora è necessario prevedere delle cure efficaci con l'utilizzo di alcuni farmaci. Mentre in passato erroneamente venivano usati i medicinali vasoattivi, oggi si è scoperto fortunatamente che ci sono alcuni farmaci antiedemigeni come gli antinfiammatori e i cortisonici.
Tra i rimedi che offrono i migliori risultati c'è l'applicazione di acqua calda che permette di lenire il dolore e soprattutto facilitare il reflusso sanguigno nel vaso. Da sottolineare che se l'utilizzo dei farmaci previsti e scelti durante una visita specialistica non dovesse essere funzionale e risolutivo, si può prevedere un approccio chirurgico.
Come prevenire le emorroidi
Come abbiamo visto lo stile di vita può essere fondamentale per prevenire e gestire le emorroidi. Innanzitutto devi fare in modo di prevenire la stitichezza aiutando così l'intestino a essere più regolare senza però abusare di prodotti lassativi sia naturali sia medicinali.
Cerca di seguire un regime alimentare nel quale ci sono cibi che presentano una grande quantità di fibre e bevi almeno due litri di acqua al giorno. Inizialmente abbiamo parlato della tonicità muscolare nella zona del retto e dell'ano, per cui se fai attività fisica con una certa costanza nel tempo anche senza eccedere potrai ottenere degli importanti risultati.
Ad esempio puoi regalarti delle lunghe passeggiate quotidiane o fare delle piccole sedute di allenamento magari sfruttando la tua passione per uno sport particolare. Un altro nemico giurato del tuo corpo che contribuisce alla formazione delle emorroidi, è lo stress per cui cerca di avere un atteggiamento più rilassato evitando situazioni che potrebbero peggiorare questo punto di vista.
L’alimentazione e non solo: cosa mangiare per le emorroidi?
L'alimentazione può esserti di aiuto perché la stipsi è uno dei fattori più importanti.
Il miglior modo per eliminare questo problema e prevenirlo, è quello di bere acqua con costanza nel corso della giornata e cercare di inserire nella dieta alcuni alimenti ricchi di fibre come:
- fagioli,
- piselli,
- orzo,
- frumento,
- pane integrale,
- noci,
- cavoli,
- avocado,
- kiwi,
- pere,
- cioccolato fondente,
- mandorle,
- arachidi tostate,
- prugne secche,
- melanzane,
- carote,
- pistacchi
- e tanti altri.
Con questi accorgimenti puoi rendere più morbide e voluminose le feci, il che è un importante supporto nel contrasto alla stitichezza.
Cibi da evitare
Di contro devi eliminare quanto più possibile dal tuo regime alimentare alcuni alimenti che invece causano un effetto deleterio sotto questo punto di vista come i cibi piccanti, l'alcool e la caffeina.
Rimedi Naturali
Molti studi infatti hanno dimostrato che la consumazione elevata di questo genere di prodotti alimentari contribuisce alla manifestazione di attacchi dolorosi delle emorroidi con forti sanguinamenti e impossibilità di avere una vita sociale adatta.
Leggi l'articolo sul trattamento con Probiotici Bromatech
Inoltre tra i rimedi naturali che potresti prendere in considerazione e che permettono di disporre di vere e proprie cure complementari, ci sono la** collinsonia, il carthamus e il pungitopo**. Si tratta di piante che puoi utilizzare con una tisana o un decotto che offrono un'incredibile contributo per favorire la guarigione delle emorroidi.
Se invece vuoi propendere esplicitamente per una cura farmacologica, rivolgiti al tuo medico curante sottoponendoti a una visita specialistica approfondita per valutare lo stato e il grado delle emorroidi.
Leggi anche l'articolo su** fermenti lattici e probiotici**