Farmaci e terapie per il mal di testa
Passiamo ora a capire come comportarsi in caso di mal di testa, per agire e farlo passare nel modo corretto e più funzionale. Molte persone sono convinte che assumere un farmaco sia superfluo, dal momento che il mal di testa è un sintomo destinato a estinguersi in breve tempo.
Eppure, in certi casi, si può incappare in un’emicrania che può durare svariati giorni consecutivi, oppure episodi di mal di testa a grappolo che impiegano una settimana prima di passare.
Tuttavia, nonostante sia bene non abusare dei presidi medici, dal momento che se assunti in modo errato possono comportare il peggioramento della situazione, i FANS (Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei) possono rivelarsi un valido aiuto, che evita di ricorrere a rimedi più estremi e può placare il dolore, se assunti in tempo e con criterio.
Per questo motivo, è fondamentale imparare a conoscere la presentazione tipica e il decorso usuale del proprio mal di testa, per essere pronti a intervenire appena giungono i primi segnali di allarme.
Nello specifico, se non sei una persona particolarmente predisposta alle cefalee, e ne soffri saltuariamente, o comunque i sintomi che riporti non sono gravi, i FANS e i comuni farmaci da banco, che puoi acquistare anche senza la prescrizione del medico, sono la soluzione ideale, che ti eviterà di dover ricorrere a dosaggi più alti se non aspetti troppo.
Se invece il disturbo è più frequente e intenso, è meglio che tu ti rivolga al medico, il quale potrà condurre un’indagine approfondita sulle cause e consigliarti una terapia più mirata, come quella a base di triptani, ideali quando la gravità è molto alta, oppure di ergotaminici, che solitamente vengono prescritti quando gli episodi sono frequenti. S
e in concomitanza con la cefalea accusi spesso vomito e nausea, può darsi che ti venga consigliata anche una terapia antiemetica, volta proprio a contenere questa sintomatologia. Ma ci sono anche dei casi cronici, nei quali è necessario procedere a una terapia progressiva, con lo scopo di ridurre inizialmente la frequenza e la gravità dei dolori grazie ai beta-bloccanti, per poi poter intervenire durante gli episodi acuti con i FANS.
Potrebbero volerci anche mesi per raggiungere questo risultato, ma la qualità della vita ne risulterà notevolmente migliorata.
Rimedi naturali mal di testa e terapie alternative
Al di fuori dell’ambito medico, invece, vengono presi in considerazione altri metodi per far passare il mal di testa, sui quali ancora la comunità scientifica è molto divisa. Oltre all’agopuntura e ad altre tecniche di derivazione orientale, si discute di alcuni rimedi naturali, come l’utilizzo di oli essenziali vegetali estratti da piante dalle note proprietà antinfiammatorie.
Un caso è quello della menta piperita, che si è dimostrata efficace.
Massaggi contro il mal di testa
Inoltre, anche altri metodi che coinvolgono direttamente il sistema muscolare stanno riscuotendo successo, come i massaggi che esercitano delle pressioni mirate in punti focali (a patto di rivolgersi a un esperto che sappia quali zone massaggiare).
Anche questa soluzione sembra arrecare dei benefici, in quanto aiuta a favorire il rilassamento muscolare. Allo stesso modo, l’aromaterapia e i bagni in acqua calda possono dare una mano, insieme a tutti i comportamenti che ti aiutano a rilassarti e allentare la tensione.
Infine, bisogna valorizzare l’importanza delle buone abitudini, e il ruolo fondamentale che possono avere nella prevenzione. Non eccedere con i cibi poco digeribili che possono rendere difficoltosa la digestione, apportare molti liquidi all’organismo ed evitare di saltare i pasti, insieme a un riposo regolare e di buona qualità, sono tutti fattori che riducono lo stress, e quindi aiutano a ridurre le probabilità che si presentino dei sintomi dolorosi.
Non esiste, quindi, una risposta univoca per combattere il mal di testa, ma ciascuno deve imparare a riconoscere la propria sintomatologia per individuare la terapia più adatta alle sue esigenze e mettere in atto i comportamenti più efficaci in ottica preventiva.
Tipologie di mal di testa
Esistono ben 13 tipi di mal di testa, scientificamente chiamato cefalea.
I principali tipi di mal di testa si possono raggruppare in** tre categorie**, molto diverse per sintomatologia:
- cefalea da tensione,
- emicrania,
- cefalea a grappolo.
Cefalea da tensione
Il tipo più comune è la cefalea da tensione, che colpisce soprattutto le donne ed è così chiamata perché si tratta di un dolore di origine muscolare: quando i muscoli che circondano il cranio sono troppo tesi, possono infiammarsi ed esercitare pressione, provocando spasmi dolorosi.
Nella cefalea da tensione solitamente la prima zona colpita è quella della nuca, ma poi i sintomi si ampliano fino a interessare anche tutta la testa con una sensazione di peso. Il dolore può essere di intensità variabile, ma solitamente non è invalidante.
Emicrania
La seconda tipologia per diffusione è l’emicrania. Si tratta di un dolore molto diverso, pulsante, intenso, che solitamente colpisce solo una metà del cranio, e può durare anche a lungo. Spesso è così acuto da accompagnarsi a nausea, vomito, intolleranza per luci e rumori. Talvolta viene accompagnato da un segno premonitore, che prende il nome di** aura.**
Cefalea a grappolo
Infine, più comune tra gli uomini, è la cefalea a grappolo, che si presenta con episodi ripetuti, dalla durata limitata ma accompagnati da dolore lancinante che interessa la zona temporale (quella compresa tra occhio e orecchio). Una sequenza di mal di testa a grappolo può durare anche una settimana, e i momenti di acuzie possono essere molto scanditi, manifestandosi alla stessa ora del giorno. In questo caso possono esserci dei legami più o meno stretti con l’assunzione di alcol, farmaci o altre sostanze.
Cefalee primarie e secondarie
Iniziamo ora ad addentrarci nel cuore del problema: per comprendere come agire correttamente quando si presenta il mal di testa, è fondamentale conoscerne prima la causa. Per semplificare questo compito, possiamo distinguere le cefalee primarie da quelle secondarie.
Cefalee primarie
Le prime sono quelle che insorgono indipendentemente da altre condizioni mediche, ovvero quelle cefalee nelle quali il dolore stesso rappresenta la malattia da contrastare. L’origine del disturbo quindi può essere varia, e dipende da persona a persona.
Può trattarsi di uno stile di vita scorretto oppure dell’influenza di fattori ormonali o ambientali. Nel prossimo paragrafo approfondiremo questo punto.
Cefalee secondarie
Le cefalee secondarie, invece, sono il sintomo di un’altra malattia in corso. Si tratta di una sorta di campanello di allarme che ti allerta che si sta verificando un problema a livello del tuo organismo. Una delle patologie che hanno un maggiore collegamento con il mal di testa secondario è la sinusite: in questo caso il dolore (accumulo di catarro) riguarderà maggiormente la radice del naso e la fronte, oltre a poter essere accompagnato da mal di denti e gonfiore agli zigomi.
Sinusite
La sinusite, infatti, è un’infiammazione delle vie respiratorie, che colpisce le cavità dei seni paranasali, delle cavità che si trovano in corrispondenza delle ossa del viso.
Simile è la situazione che si verifica quando si va incontro all’influenza stagionale, della quale il mal di testa è un sintomo comune, al pari di** tosse, raffreddore, mal di gola, nausea e febbre**. Soprattutto la congestione nasale, specialmente quando associata a starnuti frequenti, può essere causa di dolore facciale, e quindi aggravare la cefalea.
Le cause del mal di testa
Non bisogna poi trascurare i comportamenti scorretti, che spesso possono essere dei fattori scatenanti. In particolare, il digiuno prolungato ti rende suscettibile alla cefalea, dal momento che il metabolismo del cervello è sorretto dalla giusta quantità di zuccheri.
Se questa manca, cala la sua concentrazione a livello ematico, al punto che il sistema nocicettivo del cervello subisce delle modifiche fino a provocare la cefalea. Infine, se soffri di cervicale, sappi che anche questo dolore può evolvere in mal di testa, risalendo al collo fin verso le tempie.
Le cause del mal di testa primario
Mentre per il mal di testa a grappolo le cause sono imputabili principalmente all’assunzione di sostanze o al fumo, e per l’emicrania l’origine è ancora da comprendere, la cefalea tensiva può avere diversi fattori scatenanti.
In generale, possiamo dire che questo dolore viene scatenato prevalentemente da una tensione che si accumula nel tempo in corrispondenza di muscoli cranici e cervicali, e i principali responsabili sono stress, ansia e postura scorretta.
A volte possono concorrere, anche se meno frequentemente, dei dolori odontoiatrici, dal momento che una scorretta masticazione comporta una contrazione continua dei muscoli mandibolari, causando il suddetto accumulo di tensione. Infine, vi sono anche degli studi che ipotizzano la possibilità di un’origine esclusivamente psicologica.
In ogni caso, una volta che la tensione e la continua contrazione dei muscoli raggiungono un livello limite, si innesca un processo infiammatorio a carico dei muscoli, e come conseguenza vengono rilasciate alcune sostanze da parte delle cellule interessate. Tra queste troviamo in particolare le prostaglandine che, attraverso i neuroni, inviano un segnale nocicettivo al cervello, che viene processato come dolore. Vi sono poi i casi delle persone che lamentano spesso episodi di cefalea.
Ciò che succede allora consta in una parziale disfunzione del controllo di questo processo, che innesca ulteriori contrazioni che, a loro volta, alimentano ancora di più la percezione del dolore, amplificandolo e intensificandolo.