12 ottobre 2017

La Monacolina K

La Monacolina K

Le monacoline sono un gruppo di molecole prodotte dalla fermentazione del riso rosso ad opera del lievito Monascus purpureus. Tali molecole, di cui la più importante è la monacolina K, hanno una struttura molecolare simile alla lovostatina, la precorritrice di un’intera classe di farmaci, le statine, considerata il trattamento elettivo delle dislipidemie e del controllo del colosterolo.

La monacolina è stata scoperta nel 1979 dal professor Aika Endo dell’Università di Tokio. Endo studiava la fermentazione del lievito Monascus purpureus e scoprì che un metabolita prodotto nel processo fermentativo aveva spiccate capacità inibitorie dell’enzima HMG-CoA-reduttasi (3-idrossi-3-metil-glutaril-CoenzimaA-reduttasi), uno degli enzimi chiave coinvolti nella sintesi epatica del colesterolo. Tale metabolita era la monacolina K.

La fermentazione del Monascus purpureus è conosciuta nell’alimentazione e nella fitoterapia cinese da secoli. In ambito alimentare, il lievito è aggiunto al riso (Oryza sativa) per consentirne la fermentazione ed il prodotto ottenuto è impiegato per la preparazione di diversi piatti. La tradizionale medicina cinese, invece, utilizza il riso rosso fermentato per migliorare la circolazione del sangue, in caso di indigestioni e nelle dissenterie.

Immagine La Monacolina K

Le monacoline e, in particolare, la monacolina K, svolgono un’importante azione nel controllo dei livelli di colesterolo; in particolare intervengono nel metabolismo epatico del colesterolo e inibiscono la HMG-CoA-reduttasi, enzima intermedio nel processo biosintetico. Le monacoline competono strutturalmente con il 3-idrossi-3-metil-CoA-reduttasi per il sito attivo (punto in cui avviene la reazione chimica) dell’enzima HMG-CoA-reduttasi. In questo modo bloccano la via metabolica che, passando per intermedi come il mevalonato e lo squalene, porta alla sintesi del colesterolo nel fegato. In questo modo se ne riduce la produzione endogena.

Numerosi studi clinici condotti sul riso rosso fermentato hanno evidenziato la significativa riduzione della colesterolemia, in particolare del colesterolo LDL, con aumenti invece di quello HDL. L’efficacia di questi estratti è, quindi, fuor di dubbio; tanto che a differenza di altri principi attivi, le aziende possono riportare sulle etichette dei loro prodotti a base di riso rosso fermentato riferimenti agli effetti favorenti il mantenimento dei livelli normali di colesterolo nel sangue, sempre con integrazione di una dieta variata e rivolta al medesimo fine; ovviamente, nelle stesse etichette non possono essere indicati riferimenti a forme patologiche per le quali è prevista la prescrizione medica.


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